IL CIRCOLO FOTOGRAFICO L’OBIETTIVO DI DOLO PROPONE UNA GRANDE SERATA CON L’AUTORE
Kamchatka: dancing with the bears. Un reportage fotografico sull’orso bruno, dalla Scandinavia al Kamchatka: in realtà molto di più, e chi ha visto le immagini di Nico Zaramella (il suo sito www.nicozaramella.com vi catturerà e non vi lascerà tanto facilmente) o ha avuto la fortuna di ascoltare il grande fotografo di natura selvaggia raccontare il suo mondo, lo sa bene e non saprà rinunciare alla serata che il circolo fotografico L’Obiettivo organizza a Dolo per giovedì 21 febbraio. Alle 20.45, presso le scuderie monumentali (ex macello) di via Rizzo, l’autore presenterà il suo libro fotografico ARCTOS.01 e una straordinaria videoproiezione: protagonista assoluto l’orso bruno, il gigante che affascina e spaventa con una combinazione di forza brutale e grande dolcezza e al cui mistero le immagini di Zaramella si accostano non per svelarlo, ma per celebrarlo con un atto di riconoscenza e un approccio quasi sacrale che va nel profondo di ciò che questo signore solitario rappresenta da sempre, a livello antropologico oltre che immaginifico. Nel lavoro di Zaramella, la realtà va oltre se stessa e diventa rivelazione, ispirazione, poesia; specchio e dietro lo specchio. La natura è regina, ma grande spazio è concesso a chi sta dall’altra parte dell’obiettivo, come avviene in tutte le forme dell’arte: e per Nico, “qualunque sia il mezzo espressivo, l’epilogo artistico è proporzionale alla capacità di esprimere la miniera emozionale che ci è propria”. Accompagnata da un’eccellente tecnica fotografica, come ben illustra Francesco Danesin nella prefazione del libro, “supportata da una conoscenza approfondita delle modalità digitali soprattutto connesse con il dominio del colore, che, attraverso l’impiego di apparecchiature sofisticate, in particolare di obiettivi di lungo fuoco, di cui l’artista conosce perfettamente le potenzialità, egli flette alle sue esigenze specifiche, orchestrando i vari parametri di inquadratura, di intervallo spaziale, di diaframmazione e di otturazione, per ottenere una resa della luce capace di restituire ogni sfumatura ed ogni piega della scena (…), per quanto in presenza di una lettura surreale e magica”.
Catturato fin da piccolo da “un rapporto empatico, talora sconvolgente e quasi un ardore irrazionale ed irrinunciabile” verso il mondo naturale e gli animali, a cui lo lega secondo le sue stesse parole “un rapporto di fratellanza ed intimo affetto”, Nico Zaramella inizia a fotografare la natura oltre trent’anni fa. Pubblicato da prestigiose riviste, tra cui Oasis, sente in quel momento l’insoddisfazione per la semplice identificazione con i “trofei esotici” e la necessità di un’educazione all’immagine: alla ricerca della sua intima espressione artistica esplora il reportage, la fotografia del territorio e l’immagine “di strada”, usando indifferentemente il colore e il bianco e nero ed esponendo in Italia (SICOF, Torino Fotografia) e all’estero. L’ansia di una persistente incompletezza lo porta ad abbandonare totalmente la ripresa per dedicarsi alla lettura e allo studio della filosofia, della psicologia e della critica all’immagine. Qualche anno fa, il ritorno alla fotografia è scandito dalle serate di incontro con il pubblico, dalle mostre personali (nel 2010 a Villa Widmann Foscari e alla Godenda Photo Gallery di Padova) e dall’uscita del suo libro.
La serata di Dolo sarà pertanto anche un’occasione di approfondimento tecnico e di confronto con un autore che sa trovare nella natura fonti di ispirazione esistenziale, nella convinzione che il massimo progresso sia rappresentato dalla migliore integrazione con l’ambiente. Un grande insegnamento.
foto © Nico Zaramella